NIRVANA – DAL PASSATO OLTRE IL FUTURO
FILM DI FANTASCIENZA – CAMBIO DI PROSPETTIVA
Sono un’amante dei thriller ma anche dei film di fantascienza. Quello che mi affascina di più quando guardo un film di fantascienza è guardare il futuro con gli occhi dell’essere umano.
Se ci pensate, il film di Fantascienza è pura creatività di come l’essere umano proietta sé stesso nel futuro. Devo dire che la maggior parte delle volte, il futuro è pessimistico.
Ho scoperto Nirvana, leggendo un libro giallo, strana combinazione. Così incuriosita, sono andata a noleggiarlo, perché oggi non è visibile sulle paytv più diffuse.
NIRVANA – film del 1997
La prima cosa che guardo
Quando inizio a vedere un film di fantascienza, guardo subito l’anno in cui è stato girato e l’anno in cui è ambientato. Nirvana è stato girato nel 1997, da un regista italiano: Gabriele Salvatores, con un cast di tutto rispetto. Purtroppo non mi è chiaro l’anno in cui la storia è ambientata.
Nel 1997:
- i cellulari erano qualcosa per pochi;
- su internet erano in pochi a scommetterci, c’era ancora tanto scetticismo;
- i voli erano ancora monopolio di Alitalia;
- le carte di credito erano inesistenti;
- gli antifurti satellitari erano dei perfetti sconosciuti;
- l’Intelligenza Artificiale non era neanche nei nostri dizionari;
- il PC era solo nelle Aziende, e neanche in tutte;
- l’assistente virtuale, qualcosa di incomprensibile.
eppure nel 1997 esce NIRVANA
Nirvana racconta la storia di SOLO, un personaggio all’interno di un video gioco, che a causa di un virus di sistema, acquisisce una propria coscienza nonché consapevolezza, capendo di essere una pedina all’interno di un gioco e consapevole anche del fatto che, ogni cosa che fa si ripete all’infinito. SOLO riesce ad entrare in contatto con JIMMY, autore del gioco, e gli chiede di essere disattivato.
IL FUTURO già nel 1997
La cosa che subito mi colpisce è la scena in cui JIMMY a casa sua parla con un assistente virtuale, a cui non dà comandi, ma ci parla proprio, è più uno scambio, un dialogo.
Già qui siamo avanti anni luce, al contesto dell’epoca.
Dopo questa prima scena, sono attenta ad ogni scena, per cogliere la visione futura di chi ha scritto questo film.
- il taxista a cui, attraverso la targa del taxi, la polizia comunica per nome e cognome, chiedendogli di spostarsi dal posto in cui è fermo;
- la chip di credito, che se inserita, permette di visualizzare il viso del titolare e permette di prelevare credito;
- l’utilizzo di organi artificiali al posto degli occhi;
- un’antifurto intelligente, che scatta e parla, nel momento in cui ci si avvicina al mezzo in un perimetro off limits;
- la stampante dentro il mezzo che comunica con i due ladri del camion e li avvisa che sono braccati;
- la pompa di benzina che avendo scoperta una chip di credito contraffatta, inietta nel serbatoio sostanze nocive per il veicolo;
- la possibilità di volare dentro i sistemi, una prima fase di metaverso?
- si parla anche di Intelligenza Artificiale
- si parla di presa di coscienza da parte delle macchine, SOLO chiede di essere disattivato
Il punto di vista è comunque oscuro, le scene sono buie, il futuro è pessimistico.
Quanto di quello che nel 1997 si pensava fosse il nostro futuro aveva delle basi scientifiche e quanto era solo frutto di immaginazione?
Conclusioni
Come è possibile che si possa anticipare il futuro in questo modo? quanto c’è di creativo e quanto di scientifico in questi film?