Mentre ero in vacanza a Marseille, un’amica insegnante di italiano mi ha proposto di portare il coaching nelle sue classi, e così mi sono trovata per la prima volta a parlare di coaching in un’aula scolastica (3° e 5° anno).
Una volta deciso che sarei andata, bisognava decidere di cosa parlare a dei ragazzi adolescenti e per di più francesi, visto che io avrei parlato in italiano. Alla fine abbiamo deciso di parlare del Ciclo del successo, una della prime cose di cui sono diventata consapevole.
Il Ciclo del successo parte dalle nostre convinzioni, quello che pensiamo e di cui siamo convinti influenza le nostre azioni, le nostre azioni producono risultati, i risultati che otteniamo rafforzano le nostre convinzioni. E’ un circolo virtuoso.
Per poter agire sui risultati, bisogna lavorare sulle nostre convinzioni. Raccontare a dei ragazzi un concetto del genere può fare la differenza rispetto al loro futuro.
Una ragazza di 16 anni ha detto, quasi sottovoce che voleva andare in Giappone, un’altra che voleva fare l’hostess e un altro ancora che voleva fare il poliziotto, un’altra voleva lavorare in un particolare asilo nido.
Sono state 3 ore intense e di grande interesse, in cui il messaggio che è passato è che se vogliono qualcosa, il risultato dipenderà soprattutto da quanto loro saranno determinati e convinti di potercela fare.
Riuscire a portare il Coaching nelle Scuole anche in Italia permetterebbe ai nostri ragazzi di ricominciare a credere nei propri sogni, rendendo il mondo un posto migliore.